8 Luglio 2022

Caricabatterie unico: cosa cambia per i consumatori europei?

Caricabatterie unico: cosa cambia per i consumatori europei?

La Commissione Europea ha recentemente preso una decisione storica in merito alla regolamentazione dei caricabatterie. Se confermata dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’adozione del caricabatterie unico rappresenterà una rivoluzione. Questa scelta avrebbe impatto sui fruitori di vari tipi di dispositivi elettronici (non solo sugli smartphone).

Gli obiettivi dell’UE

La proposta avanzata dall’Unione Europea porterebbe a una standardizzazione diffusa dei caricatori per alcune tipologie di dispositivi elettronici.
L’obiettivo dell’adozione del caricatore unico è duplice. C’è innanzitutto l’intento di semplificare la vita al consumatore, che non dovrà più avere un caricabatterie per ogni dispositivo.

Ma c’è anche un importante obiettivo ambientale da perseguire: ridurre il notevole impatto dei rifiuti elettronici (RAEE) prodotti nel continente, una quantità che si attesta sui 9,9 milioni di tonnellate annue.

Il formato del caricabatterie unico

Il formato prescelto per l’unificazione dei caricabatterie è l’USB-C.
Se la proposta diventasse definitiva, quindi, le aziende che fino a quel momento avranno prodotto e venduto dispositivi con diverso connettore dovranno adeguarsi alla decisione entro 24 mesi.

Potrà essere il caso, per esempio, della Apple: l’azienda ha infatti adottato questo formato per i suoi computer e iPad, ma non per gli smartphone.

Potrà essere un problema, però, anche per i cellulari con tecnologia di ricarica rapida integrata, che necessitano del loro specifico caricatore per poterla sfruttare.

Inoltre, i produttori che vorranno vendere il loro prodotto con il caricabatterie potranno avere questa solo come opzione e non più come prima e unica scelta di distribuzione.
La versione senza caricabatteria diverrebbe così obbligatoria.

Le criticità del caricabatterie unico

Non sono mancati i punti di vista critici rispetto a questa proposta.

Proprio la Apple ha risposto, infatti, che una tale scelta limiterebbe l’innovazione tecnologica perché stopperebbe la ricerca di prodotti sempre più efficienti per la ricarica (e infatti è notizia di fine agosto l’adeguamento di Apple al caricatore unico solo nel 2023, con l’uscita di iPhone 15: l’iPhone 14, in uscita il 7 settembre 2022, non prevede la porta USB-C richiesta dall’UE).

C’è poi chi si chiede come mai la proposta non riguardi anche i notebook: infatti proprio questi dispositivi elettronici hanno un mercato di caricatori estremamente variegato.

Tante domande in attesa dell’ufficialità

Quali soluzioni sarebbe necessario adottare nei primi due anni se la proposta divenisse ufficiale? Ci sarebbe un boom di acquisti di adattatori per far fronte alle necessità di chi possiede un dispositivo di qualche anno fa?

Queste sono alcune delle tante domande e degli scenari che si apriranno in caso di adozione del caricabatterie unico. Attendiamo quindi la decisione definitiva dell’Unione Europea.

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