15 Novembre 2022 Huawei Mate 50 Pro

Huawei Mate 50 Pro, la miglior fotocamera mobile presto in Italia

Secondo gli esperti del sito DxOMark, che valuta gli smartphone in base alla qualità di fotocamere e obiettivi, Huawei Mate 50 Pro si piazza al primo posto. E molto presto il top di gamma sarà acquistabile anche in Italia.

Huawei Mate 50 Pro, caratteristiche tecniche

Il prodotto della casa di Shenzen si presenta con un design nelle due differenti colorazioni argento e nero. Tra le caratteristiche principali: display OLED da 6,74 pollici, processore Snapdragon 8+ Gen 1 4G, 8 gb di ram, 256 gb di memoria interna e batteria da 4.700 mAh con ricarica cablata a 66 W.

L’elemento di spicco dello smartphone targato Huawei, come anticipato, si trova nella fotocamera, che può essere utilizzata sia in modalità automatica che professionale. La fotocamera “xmage” ha un’apertura focale meccanica regolabile fino a 10 stop (caratteristica inedita per uno smartphone), un sensore principale da 50 megapixel e uno ultra grandangolare da 13 megapixel. In dotazione anche un sensore periscopico da 64 megapixel con uno zoom ottico che arriva fino a 3,5x e uno zoom ibrido che si spinge fino a 10x.

Secondo le valutazioni degli esperti, queste caratteristiche consegnano nelle mani degli utenti la miglior resa fotografica possibile per un telefono cellulare anche in condizioni di scarsa luminosità, per le quali DxOMark rileva prestazioni “davvero eccezionali”. Ottima qualità anche per fotografie scattate con lo zoom, che mantengono tutti i dettagli a differenti distanze, e per i video girati sia in ambienti esterni che interni.

Le pecche sono invece quelle di un otturatore che può essere lento in determinate situazioni di scatto e la mancanza di un’anteprima accurata dell’immagine rispetto all’acquisizione finale.

Google ancora assente

Il contro più pesante nella valutazione di Huawei Mate 50 Pro è però dovuto all’assenza delle app di Google a causa del ban voluto dall’ex presidente USA Trump che accusava il colosso cinese di copiare la tecnologia statunitense. Ciò implica non solo l’assenza dei software Google (fatta eccezione per quelli open source) e la difficoltà di approvvigionamento di componenti hardware, ma anche del 5G. Huawei, però, per tutta risposta ha investito molto in ricerca e sviluppo per ottenere tecnologie alternative per i suoi devices, come il sistema operativo HarmonyOS che prende il posto dell’ormai vietato Android di Google.

Sarà comunque un prodotto appetibile sul mercato grazie a una fotocamera migliore rispetto a quella dei più recenti iPhone?

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